giovedì 16 aprile 2015

Stramilano 2015 - Il traguardo

Sono arrivato a questa gara carico di aspettative positive e ne esco con l'animo ridimensionato, abbattuto. Non ho scritto in diretta perchè per un pò ho perso la poesia, ma come sempre la voglia di correre non mi ha lasciato. Questo post si intitola precisamente come quello dell'anno scorso con il quale condivide tante cose: location, risultati, temperature ecc...
Per ora mi limiterò a un breve racconto della gara, più avanti farò un esame tecnico (fa un pò troppo figo ma ci provo) dell'ultimo periodo di allenamenti.

E' domenica mattina e la sveglia suona all'ora giusta dopo aver smanettato per tutta la sera precedente per capire se il cellulare avrebbe fatto automaticamente il cambio del fuso orario. Tutt'ora non ho capito cosa sia successo ma l'aver dormito un ora meno mi ha scompigliato tutta la settimana successiva.
La gara parte abbastanza tardi, cosi posso svegliarmi con calma e gustarmi il letto qualche minuto in più. Il viaggio in macchina vola via veloce, l'arrivo è al parcheggio di Lampugnano dal quale passa la metro che mi porterà alla fermata Cairoli davanti al Castello Sforzesco.
La corsa  in metro l'ho fatta con l'amico Kostia che è venuto a Milano per seguire la moglie all'esordio. Pochi minuti e siamo nell'immenso raduno di RunningForumisti davanti al deposito borse.
Dopo una mezz'ora di chiacchiere si sono fatte le 10.30, a soli 30 minuti dallo start. Mi riscaldo velocemente insieme ai compari del forum, poi tutti in griglia. Rispetto all'anno precedente sento che la tensione nervosa è quasi nulla, in piena assonanza con qualsiasi evento ultrapopolato le griglie sono dei carnai indicibili e quest'anno la sede stradale è ridotta per lavori impedendo a molti podisti di schierarsi all'interno della stessa. Poco male, ho già scavalcato le transenne. Sento che non sono al massimo delle mie possibilità ma voglio provare comunque l'obiettivo di abbattere il muro dei 95'.

Ore 11.00 e BOOM il cannone spara, partiti!

La gara è naturalmente molto popolata nei primi km. Infatti passa quasi un km prima di togliersi dal collo della bottiglia e riuscire a impostare il proprio ritmo. Già dal secondo km la strada si allarga e il ritmo migliora anche troppo, mi rendo conto che un ritmo di 4.22 già da inizio gara lo potrei pagare ( e infatti...). Durante il terzo km mi riassesto su un ritmo più consono e mi godo lo spettacolo dei primi che, un km e passa più avanti, hanno già fatto il giro di boa in C.so Sempione e stanno volando sopra l'asfalto con una leggerezza tale che pare non tocchino realmente terra ma rimbalzino su una patina di aria simile a quella dei tavoli da air hockey.

Ritorno a me e al mio passo da rinoceronte, i km dal 5° all' 11° volano a un ritmo tutto sommato buono, sono intorno ai 4.25 di media mentre il percorso si allontana dal Parco Sempione e si snoda lungo la cerchia dei bastioni. La temperatura inizia a farsi più calda man mano che i km passano, e l'apparente facilità con cui volano via i primi 10 mi fa ben sperare. L'aria è quella della primavera, il pubblico quello delle grandi occasioni (almeno rispetto all'Italia non del calcio) e questa unione rende veramente bello correre per una città caotica, frettolosa e "fredda".
Al km 12 sento che le forze iniziano a diradarsi, non riesco più a spingere come prima e il passo cala inesorabilmente km per km fino al 18° dove inanello un passaggio a 4.50. Non ho voglia di mollare nonostante la testa mi proponga quest'allettante alternativa alla sgobbata che mi resta, le analogie con la gara di un anno fa si riaffacciano facendomi pesare questo calo un pò di più. Il percorso al 15° km esce dalla cerchia e si allarga ritnornando verso C.so Sempione passando per Via Washington. Sono i km più duri dove combatto con l'impulso di camminare, fermarmi a prendere fiato. Stringendo i denti e strascicando i piedi devio in C.so Sempione, mancano 2km ed è fatta. Mando l'ordine alle gambe di aumentare il passo ma funziona veramente poco, allora mi rassegno e mi godo l'arrivo in passerella dentro l'arena dove fermo il Garmin a 1.37.27. Nonostante tutta la fatica e la media di 4.35 tenuta (la migliore che abbia mai ottenuto sulla distanza) non posso non provare un moto di frustrazione di per non aver raggiunto ancora una volta l'obiettivo dei 95'. E' uno stato d'animo che non mi era mai capitato di provare nella mia breve carriera podistica: per spiegarlo meglio potrei dire che si tratta di quel senso di smarrimento che si prova dopo la gara obbiettivo, quando ancora non si ha bene in mente cosa fare dopo, mescolato con una punta di fastidio, quello che si prova quando si ha una piccola fiacca in bocca e ci si passa sopra la lingua, nel momento in cui pensi a cosa potresti fare per raggiungere il tuo vero obbiettivo.


Il post gara condito con un bel pò di risate mi aiuta a dimenticare l'ennesima gara gestita male. Si aspetta tutti insieme il grande Stefano che ha abbattuto il muro delle 2h con un ottimo 1.58.20 e poi si torna a casa con le gambe doloranti come se fossero passate in un tritacarne.



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