giovedì 13 novembre 2014

23° Maratonina di Busto Arsizio - 09/11/2014

La storia inizia a Marzo di quest'anno, dopo una prima 21 Km sofferta e sbagliata metto in calendario questa. La gara si preannuncia veloce, le aspettative sono alte. Inizio ad allenarmi, passo la primavera a velocizzarmi con gare brevi (onestamente avevo pensato solo a divertirmi), l'estate a fare fondo (me lo sono goduta tutta pure questa) e l'autunno a preparare nel dettaglio la Mezza di Busto.

La settimana prima un medio di 1h10' mi mette un pò in crisi, dovrei rivedere i ritmi di gara ma lo scarico promette bene. Le gambe sono belle scattanti e la fatica della settimana prima sembra essere sparita.
Domenica mattina l'aria è fresca, ha appena smesso di piovere e mi preparo per la gara (maglietta, pantaloncini e scarpe) saluto tutta la casa e parto. Appena arrivato mi cambio e vado al raduno con gli amici. Siamo tanti e la tensione si smorza parecchio, dopo la foto di rito ci riscaldiamo e alla fine allungo per testare il ritmo gara. Le gambe rispondono bene e il fiato le segue. La fiducia monta e la voglia di guardare il cronometro sparisce. Non ho nessuna intenzione di farmi guidare dai numeri, saranno le gambe a dettare legge sul tracciato.
Siamo schierati sulla linea di partenza ed ecco lo sparo. Lo start è stato riposizionato su un rettilineo lungo più di due km, il traffico umano si smonta già dai primi 200 metri. Le gambe vanno, tento di seguire il mio pacer dell'ora e 35 ma dopo qualche tempo mi sembra che vada un pò troppo. Lo lascio andare e mi attesto al ritmo che dicono le gambe.
Mi trovo dentro allo stato in cui le gambe vanno da sole e i km passano senza che me ne accorga. Il percorso si snoda nelle vie di Borsano per poi collegarsi alla zona industriale di Sacconago. I lunghi viali aiutano a tenere il ritmo costante. Fino al km 9 sto sul pezzo. Al km 10 si passa nella pista di atletica, bevo ma appena esco dallo stadio sento che il passo non è più birllante. Le gambe comandano di rallentare.
Dal km 10 al 15 si rientra a Busto dirigendosi verso Beata Giuliana. Sono km duri, vedo il mio ritmo rallentare di 30"/km e percepisco la sofferenza delle gambe. Qualcosa è andato perso, il muro che avevo in programma di incontrare intorno ai 18 si è presentato 5 km prima. Anche prima rispetto alla mia prima prova sulla distanza.
Percorro via Rossini, il rettilineo non aiuta e conoscerne la lunghezza ancora meno. Il ritorno verso il centro, e quindi l'arrivo inizia da Viale Stelvio. Non appena finita la curva realizzo che devo fare ancora 3 km per arrivare, le gambe ormai non sono in grado di continuare a correre per quanto piano possa andare. Sono 3 Km veramente sofferti, con numerose pause camminate. riesco a mala pena a non superare i 6'/km. Nemmeno il pubblico nelle vie del centro riesce a galvanizzarmi. Ne ho per un modesto sprint finale, poco prima dell'arrivo scorgo la famiglia che è venuta a incitarmi. Con l'annebbiamento da fatica mi ero dimenticato di avergli proposto di venire e un pò mi commuovo. Fanno il tifo e spingono l'ultima parte della volata. Arrivo.

l tempo è impietoso, 1h42'18". Batto il record sulla distanza di Milano di 10 secondi, ma non quello che avevo in testa.

Non è il momento di parole per l'allenamento svolto, possibili errori e  mancanze. Anche perchè onestamente non ne ho. Però spendo un paio di pensieri per i compagni di avventura che conoscevo e che ho conosciuto. Un saluto a tutti quelli che hanno corso con me questa gara, che se la sono sudata e alla fine l'hanno conquistata. Sono veramente felice di poter condividere questa passione con degli amici.
Dopo la gara poi ho avuto il piacere di stare con la mia famiglia che ha saputo sostenermi in un momento non decisamente felice.
E poi pizzata finale!!

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