Eccomi a parlare di un argomento che mi piace parecchio. Prosegue la mia sperimentazione di scarpe minimaliste passando da scarpe con un differenziale di 4mm tra tallone e avampiede a una completamente piatta. Queste scarpe, dette zero drop, permettono un esperienza di corsa naturale conservando un minimo di protezione dalle asperità dell'asfalto.
Personalmente non posso dire di essere stato un corridore perennemente acciaccato o con gravi infortuni cronici, ma la mia scelta di utilizzare scarpe non strutturate deriva dalla bellezza e dalla leggerezza del gesto tecnico che accompagna il loro utilizzo. Come scrivevo qualche tempo fa la corretta tecnica di corsa prevede un minor dispendio energetico e un impatto al suolo molto meno traumatico.
Ispirato da tutte queste belle promesse mi sono messo a studiare e mi sono cacciato ai piedi un paio di MR10 v2 sempre della New Balance. Queste scarpe conservano un minimo di differenziale (4mm) e ammortizzazione della suola eliminando però qualsiasi artefatto magico che vada a intralciare il corretto movimento del piede. I miei gioiellini mi hanno accompagnato per quasi 1200 Km e non si sono ancora arrese, ci faccio ancora qualche PB.
Spese parole d'amore però non nascondo di averle odiate parecchio. Acquisire una nuova tecnica vuol dire anche concentrarsi parecchio sui difetti del proprio stile e correggerli. Questo processo è accompagnato da muscoli e tendini che, abituati ai "tacchi" delle normali scarpe sportive, fanno molta fatica ad allungarsi come devono. Si, perché abbassare il dislivello tra tallone e avampiede e non utilizzare più il tallone come punto di primo appoggio a terra implica un allungamento anomalo del tricipite surale nonché del tendine d'achille.
Le infiammazioni erano dietro l'angolo e ne ho contate 3 al TDA durante la mia transizione, senza tenere in considerazione le contratture che mi hanno accompagnato ad ogni uscita nel primo mese.
Poi dimenticate totalmente di fare km senza prima essere certi di toccare terra con il piede piatto. L'appoggio di tallone anche lieve mi è costato un infiammazione al menisco sx, fortunatamente di breve durata.
La domanda che uno si pone a questo punto è: ma perché? Se appoggiavi di tallone e avevi le tue scarpe A3 senza infortuni, perché fare questo sbattimento?
Un altra cosa che ho guadagnato oltre a piedi e polpacci forti è un nuovo piacere di corsa. Il piede può rendere delle soddisfazioni che non ci si aspetta. Quando lo fasci troppo stretto, lo separi da terra con cm di gomma o gli impedisci di torcersi e allargarsi soffochi sensazioni che non credevi possibili.
Per fare capire quanto sensibile sono i nostri arti inferiori faccio un esempio pratico:
STORTE ALLA CAVIGLIA
CARRIERA CON A3 DI 3 MESI: 3 distosioni
CARRIERA CON A0 DI 10 MESI: 0 distorsioni
Ciò perché il piede comunica al cervello le sensazioni che prova e questo reagisce di conseguenza. Se viene a mancare un appoggio sicuro (vedasi buca in strada) questo comunicherà più velocemente al cervello l'anomalia quando i suoi sensori non sono ingannati dall'eccessiva gomma. Ecco perché nonostante sia andato a appoggiare su diverse buche capaci di provocarmi una storta, con le A0 sono riuscito a evitare l'infortunio. Il messaggio invece tarda ad arrivare quando tra l'asfalto e il piede ci sono 2 cm di gomma spessa. Basta una frazione di secondo ed eccoti li a massaggiarti la caviglia bestemmiando.
Ritornando al piacere della corsa, sentire la strada e le sue asperità provoca uno stato di beatitudine che nemmeno credevo possibile. Correre in questo modo ti ispira a cambiare percorso, a provare sensazioni nuove su diversi tipi di tracciato. E diciamocela tutta, sapere di poter correre con le proprie forze e senza il plantari, sostegni antipronazione e supinazione da un immensa soddisfazione che ripaga le ore spese a rafforzare tutto.
E' arrivato il momento di passare di livello e avvicinarmi ancora più al terreno, utilizzerò le MR00 che sono una drop zero. L'ammortizzazione c'è ma è più secca rispetta a quella delle MR10. La sensazione è quella di sentire a pieno il fondo della strada, l'appoggio deve essere necessariamente controllato per evitare di "sbattere" i piedi a terra. I polpacci si sono risvegliati un altra volta per un allungamento anomalo seppur di pochi millimetri, dopo le uscite con le zero drop i muscoli sono affaticati.
Sia per motivi di adattamento sia per evitare di eseguire allenamenti più lunghi e articolati sto limitando a 1/2 uscite settimanali con le nuove scarpette. Fino ad ora riesco ad arrivare a 12 km senza problemi, ma ci voglio andare coi piedi di piombo visti i precedenti problemi di adattamento con il primo cambio di drop. tra un paio di mesi conto di arrivare ad un utilizzo prevalente delle scarpe senza differenziale. Vedo questo come un punto di arrivo, un traguardo. Secondo il mio punto di vista l'utilizzo di un modello di calzature non ammortizzato, differenziale zero e senza artefatti correttori del movimento apre la strada all'utilizzo di qualsiasi calzatura. Questo perché la base assoluta della corsa, i piedi, sono abbastanza forti da reggere una corsa senza nessun aiuto da parte degli strumenti che utilizziamo per correre (eccezion fatta per la suola che ripara dalle asperità).
Per essere onesto soprattutto con me stesso devo dire che il vero traguardo sarebbe correre completamente scalzi, ma non la vedo come una soluzione che mi si adatti anche se non escludo qualche breve uscita senza scarpe. Per esperienza personale posso dire però che correre a piedi nudi è veramente qualcosa da provare. Si sente l'asfalto, ogni minimo componente del bitume, ogni sassolino. Ti rende veramente libero. Sfoghi l'uomo primitivo che è in te, che per emergere non ha bisogno della magliettina tecnica, del cellulare o del gps.
Insomma vedremo cosa mi riserva il futuro, nel frattempo... buone corse!
MR00
Altezza suola: 12 mm
Drop: 0mm
Tomaia: mesh leggero e traspirante
Suola: Vibram
Peso: 175 gr
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