mercoledì 19 febbraio 2014

Iniziando

È ora di iniziare, non sono mai stato bravo con gli inizi... Nei temi alle medie mi beccavo solo occhiate di pietà. 
Ma i tempi sono cambiati, e inizierò parlando di quel che amo fare.

Sono un corridore, un podista che la Domenica mattina si sveglia e senza alcun motivo apparente si veste da semaforo e girovaga senza meta inzuppandosi i piedi in pozzanghere fangose per tutto il tempo che le gambe gli consentono. Spesso e volentieri i non addetti ai lavori giudicano pazzo colui che si sottopone questa sorta di atto "masochistico" sottraendosi a un paio d'ore di sonno e a una colazione reale, e questi profani spesso sono assimilati agli stessi corridori per una cosa:
non si pongono mai la fatidica domanda "MA PERCHE'?"

Il perché può apparire semplice, "Perché mi piace". Ma anche il gelato piace, ma non ti verrebbe mai in mente di andare in piazza a prendere un gelato con -3°C o una velata pioggerellina invernale.
Invece scopri di essere capace di svegliarti alle sei di mattina e buttarti sulla strada ghiacciata per allenarti. La corsa ti entra nel sangue, il cervello brama endorfine tanto quanto lo stomaco si contorce per la fame. 
Corri perché non puoi farne a meno, mettere un piede davanti un altro non è più semplice "mantenere la forma" ma un riflesso del tuo subconscio. 

Ecco, io mi colloco più o meno qui, nel punto di non ritorno. E questo diario servirà a incanalare tutti i miei vagheggiamenti su questa stupenda necessità. 

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