Già dal riscaldamento ridimensiono inconsciamente le mie aspettative, la serata è più calda di quanto mi aspettassi. Quattro passi bastano per farmi entrare in modalità risparmio energie, un quarto d'ora totale di riscaldamento con quattro allunghi e via in griglia.
Chiacchiero con qualche nuova conoscenza fatta al giro, si scherza fino allo sparo. E via. Ingrano bene, le gambe girano e tengo i 4'/km che mi aspettavo visto il traffico iniziale. Il primo km è abbastanza veloce e non presenta salite nè curve minacciose, entro nel secondo fiducioso ma qualcosa non va. Il fiato è corto e pesante e non segue le gambe che nonostante qualche acciacco sembrano sciolte. Si passa in centro con un paio di curve e una breve salita, tanto basta per rompere il fragile equilibrio tra lemie gambe e il fiato, cedo sette secondi rispetto al km precedente. So che ora è il momento di accelerare, uscendo dal centro si percorre un lungo rettilineo in impercettibile discesa. Sfrutto come posso a mio vantaggio, galvanizzato dal fatto che qualche atleta di fronte a me inizia già a cedere facendomi guadagnare posizioni. In 4 minuti finisco il terzo km, nel quarto ci si gioca il finale veloce. E' un lungo falsopiano con una brevissima salita che però fa male. Appena superato l'ostacolo sento le gambe dure, il fiato pesante e la fatica ad accelerare. Assecondo le mie gambe e non le forzo. Quarto km più lento della gara in 4.11. Al quinto capisco cosa mi rimane, poco. La leggera discesa aiuta a riprendere un buon passo anche se i polmoni non sono d'accordo. Ignorando il fatto che sia quasi in apnea mi concentro sull'arrivo in pista supportato dal mio fan club. Svolto a destra per entrare nel parco di atletica, una breve porzione di sterrato mi separa dall'ingresso quando scorgo il signore che si vede in foto. Mi ha fatto compagnia in diverse gare, a Gallarate ad esempio mi ha scortato nei km centrali, quelli più terribili, e lo stimo tanto. Lo supero sfruttando la piccola striscia d'erba al centro del sentiero e, nonostante il mio rispetto, non sembra averla presa bene. Ancora quattro passi sull'erba e si entra in pista. Subito sento l'incitazione dei tifosi, ma l'effimera carica che mettono si spegne per stanchezza estrema qualche metro dopo. Mezzo giro di pista ed ecco l'arrivo. Tempo finale 20'55".
Soddisfatto saluto i sostenitori prima di un giro sul campo da calcio per defaticare. Il Giro è un esperienza che va fatta, le gare non sono lunghe ma si vivono con una certa intensità. Prove ravvicinate, percorsi duri e veloci che senza accorgertene ti fanno dire "ma è già finito??". All'anno prossimo.