E' iniziato l'anno nuovo che porta tante nuove seghe mentali sull'allenamento, per provare a risolverle mi cimento in questo test. La gara era stata programmata per provare una nuova tattica, e cioè partire più lento di quello che ritenevo possibile tenendo conto del mio stato di allenamento. Quindi una gara dove non sentire il peso del cronometro, mi ero dato solo come limite una partenza con una FC tra i 170 e i 173 bpm.
Partenza ore 7.00 da casa, le previsioni davano vento forte con raffiche fino a 40 km orari ma appena uscito di casa ho ragione di pensare che i metereologi abbiano toppato alla grande. L'aria è secca e fredda, il vento è tutt'altro che forte. Un oretta di viaggio tra le strade semi deserte che mi separano da Novara mi porta il buon umore, mi godo un alba spettacolare. Insomma se il buon giorno si vede dal mattino...
Appena arrivato ritiro la sacca e raggiungo gli amici per il ritrovo. Vestizione tranquilla nel palazzetto dello sport e riscaldamento sotto un sole che già alle 9 inizia a farsi sentire caldo.
Resto circa 15 minuti a rinfrescarmi in griglia e alle 9.35 danno il via. Il percorso si avvia subito verso le zone periferiche di Novara, la ressa in griglia svanisce dopo poche centinaia di metri e mi metto al mio confortevole ritmo sicuro. I primi 10 km sono praticamente volati, il vento praticamente non pervenuto e la temperatura gradevole mi han permesso di snocciolare metà gara senza incrementi di FC consistenti con un passo costante.
Ma la vera gara inizia ora, al giro di boa. Netta svolta a sinistra e un paio di passaggi con il vento che tentava di buttare gli atleti nel fosso a lato strada mi han fatto ricredere sui pareri dei sommi esperti del meteo (scusate). Il tempo di iniziare a pensare che per tornare verso il traguardo sarebbe stato necessario svoltare a sinistra trovandosi il vento contrario, che la profezia si avvera. Dal 12esimo al 19esimo tutti i podisti (tranne il primo il cui passo apparentemente non ha sofferto di questo ostacolo) si sono trovati a correre incontro al vento che con folate decise e infinite li rispediva indietro. La gara si è trasformata in una gara in salita, ho accorciato il passo aumentandone la frequenza. Era solo questione di tenere duro. A un passo da corsa lenta il cuore pompava come se stesse correndo una 10 km.
Fortunatamente al km 19 il percorso torna cittadino, le case mi riparano dalle folate. Riprendo il passo della prima metà, lo sento un pò troppo faticoso ma tant'è. Supero ancora qualcuno che dal vento è rimasto svuotato, chiudo l'ultimo km a un ritmo ancora più veloce e mi concedo anche la volata finale tanto per fare il figo.
Una cosa che non sopporto è quando fanno tappo dopo il traguardo, io devo correre ancora un pò se no rigetto tutto. Ma per accaparrarsi la medaglietta questo e altro. Dopo l'investitura di finisher mi ingozzo di frutta e tè caldo a un super ristoro con anche il risotto al gorgonzola, una chicca! Un pò di coda per recuperare pacco gara e borsa, ma riesco a rivedere un pò di amici e c'è anche qualcuno che ha osato fare il personale. Io porto a casa il mio 1.42.spicci in linea con le precedenti gare ma senza scoppio nella seconda parte, e la consapevolezza che in mezza non partrò mai più forte.......... forse!